DIARIO TRA MEMORIA E OBLIO
Cinque sculture di Paolo Delle Monache al Vittoriale degli italiani
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La mostra, allestita nel Parco del Vittoriale, porta al pubblico cinque opere di grandi dimensioni di Paolo Delle Monache ed esprime la profondità della connessione tra l’artista e i suoi ricordi, spazi e luoghi del passato, utilizzando il Vittoriale degli Italiani come sfondo ideale per esplorare la natura frammentata della memoria e la sua capacità di evocare e reinventare i luoghi, attraverso le sculture.Le opere di Paolo delle Monache – create con un approccio modulare e frammentato – evocano luoghi e sensazioni familiari, permettendo ai visitatori di immergersi in un viaggio attraverso i luoghi della memoria dell’artista. Ogni scultura rappresenta un elemento di nostalgia, ricordi vissuti in città lontane e luoghi che si fondono in un’unica entità.
La mostra, curata da Nicola Loi (Studio Copernico), esamina anche la relazione tra l’artista e lo spazio circostante, integrando le sculture con l’architettura del Vittoriale. Queste connessioni creano un dialogo tra il passato e il presente, tra l’identità personale dell’artista e l’eredità culturale del luogo ospitante.
Il titolo della mostra di Paolo Delle Monache al Vittoriale degli italiani nasce avvicinando tra loro due titoli di sculture in mostra: Diario (composto da una pagina quadrata di bronzo traforato, di tre metri per tre, in cui le parole sono architetture che si susseguono mute, con al centro una piccola presenza umana che riflette sul suo profondo legame con i luoghi che la circondano) e Tra memoria e Oblio (un totem di tre volti verticali – uno che guarda indietro, uno avanti, uno sognante – metafora del tempo passato, presente e futuro). Accostare questi due titoli per derivarne un terzo è un modo per evocare il percorso in divenire di Paolo Delle Monache.
La mostra ha come obiettivo il comporre un dialogo armonico con uno spazio caratterizzato da un susseguirsi di camere delle meraviglie al chiuso e a cielo aperto: un luogo colmo di bellezza in cui le sculture appaiono come lì da sempre.